1. Mitologia giapponese

     
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    Mi piace molto la mitologia giapponese, le sue divinità e leggende... Perciò vi propongo questo piccolo approfondimento in merito ^^

    La fonte principale della mitologia giapponese è il Kojiki (Annali dei fatti dell'antichità), che risale approssimativamente all'ottavo-nono secolo. Si tratta di una cronaca che riporta la storia del Giappone anno dopo anno, dalla creazione del mondo fino al regno dell'imperatrice Suiko (628 circa). L'opera consta di tre libri: il Libro I si riferisce all'epoca degli dèi, e contiene la mitologia giapponese propriamente detta; il Libro II in teoria tratta della storia umana, sebbene narri di fatti leggendari, e il Libro III si occupa della storia reale.
    La seconda fonte per conoscere la mitologia giapponese è il Nihon-Shoki, o Cronaca del Giappone, della stessa epoca del Kojiki, che dà però meno spazio al mito ed è maggiormente influenzato dalle tradizioni cinesi e coreane, e viene perciò considerato meno affidabile del Kojiki come fonte di mitologia locale.

    DIVINITA' GIAPPONESI:

    Aizen Myoo

    Dio dell'amore. Il dio giapponese dell'amore era anche il dio delle prostitute, dei cantanti e dei musici. Ha un terzo occhio collocato in mezzo agli altri due, e tra i capelli sta acquattata una testa di leone. Nonostante l'aspetto feroce viene considerato benefattore dell'umanità.

    Amaterasu

    Divinità solare, nata dalle lacrime dell'occhio sinistro di Izanagui. Questi decise di dividere il mondo tra i suoi tre figli, e offrì la propria collana sacra, simbolo del potere, ad Amaterasu perché regnasse nei cieli. Il nome significa <<cielo brillante>> o <<colei che brilla in cielo>>. E' la figura centrale del pantheon scintoista, e si ritiene che da lei discenda la famiglia imperiale giapponese. Il principale santuario di Amaterasu è Ise-Jingue, situato sull'isola di Honshu. Una curiosità: il tempio veniva abbattuto ogni vent'anni, e ricostruito esattamente secondo la forma originale.

    Bimbogami

    Dio della povertà. E' una divinità temibile, da cui si rifugge onde non incorrere nella povertà e nella fame.

    Dzivaguru

    Grande dea della terra. Viveva in una valle, dove si prendeva cura del bestiame, vestita di una pelle di capra. Possedeva un corno che le offriva tutto quello che desiderava.

    Fuji

    Dea della montagna che porta il suo nome e delle rocce. I pellegrini salgono sulla sua sommità per avere modo di adorare il Sole nascente.

    Hachiman

    Dio degli otto stendardi e della guerra. Ancora nel ventre della madre le ordinò di conquistare la Corea. Ella si recò quindi in guerra, tenendo in grembo il figlio per tre anni, fino a che non tornò vittoriosa.

    Hiruko

    Dio del fuoco, figlio di Izanagui e Izanami; fu ucciso dalla madre. Da lui nacquero mille nuovi dèi, che generarono Amaterasu (dea del Sole), Susanoo (dio del mare) e Tsukiyami (dio della Luna).

    Inari

    Divinità ambivalente, che può adottare le caratteristiche della volpe maschio o della volpe femmina. Il suo culto fu molto diffuso. Di volta in volta è dea del cibo o dio del riso.

    Izanagui e Izanami

    Furono i primi dèi terrestri, creatori della terra ferma. Erano fratelli, ed erano stati generati da un dio astratto dal quale ricevettero l'incarico di creare le isole. Si posero allora sul ponte celeste che univa il cielo con la terra e iniziarono a trafiggere le acque degli oceani con una lancia. Lo fecero con tale forza che il sale contenuto nel mare si separò dall'acqua e si ammassò a formare un'isola. Le due divinità scesero dal cielo, si posarono presero dimora su di essa. I loro figli furono generati dal desiderio, senza bisogno dell'unione fisica, e ciascuno si trasformò in una delle isole del Giappone. Il nome Izanagui significa <<maschio che invita>>, e quello di Izanami <<femmina che invita>>. La morte di quest'ultima fu simile a quella di qualsiasi essere umano, a causa di una febbre, e si trattò del primo caso di mortalità umana.



    Ogetsu-No-Hime

    Dea del cibo. Una volta Susano-o ordinò alla dea di procurargli da mangiare, e questa gli ubbidì estraendo cibo dai propri occhi, dalle narici, dalla bocca e dal retto. Susano-o la uccise perché era stata irrispettosa.

    Raiden

    Dio del tuono. Viene rappresentato con artigli, pelle rossa e testa di demone.

    Susano-o

    Dio del mare e delle tormente, coraggioso e impetuoso. Nacque dalle narici di Izanagi. Si sposò con Kushinada, da cui ebbe un figlio, Omamochi (re di Izumo) che la dea Sukunabicona la Piumata aiutò a nascere.

    Tsuki-Yumi

    Dio della Luna, che nacque dalle lacrime dell'occhio destro, di Izanagi, che lo confinò nel regno della notte. Lui e la sorella Amaterasu sono responsabili del giorno e del notte.

    Uke-Mochi-No-Kami

    Dea della fertilità e dell'allevamento. Fornisce le sostanze vitali attraverso la morte.


    ALTRI ELEMENTI MITOLOGICI:

    Anima delle farfalle

    Mito della reincarnazione. Una giovane coppia viveva felice godendo di una passione comune, l'amore dei fiori. I due trascorrevano serene insieme a prendersi cura del loro giardino. Ebbero poi un figlio, a cui inculcarono fin dall'infanzia. l'amore per i fiori. Quando morirono, il figlio si dedicò alla cura del giardino, per continuare a mantenerlo come i suoi genitori avrebbero voluto. Una notte sognò i genitori che passeggiavano osservando le piante e gioendo, perché, grazie alle cure del giovane, esse crescevano rigogliose. All'improvviso, i due vecchi si trasformarono in due farfalle, che proseguirono il giro del giardino in volo. Alla mattina il giovane uscì che le farfalle che aveva sognato c'erano davvero: rappresentavano le anime dei suoi amati genitori.

    Hidesato

    E' l'eroe protagonista di numerosissime leggende, specializzato nell'uccisione di esseri mostruosi.

    Iki-Ryo

    Spirito della furia dei cieli.

    Issun Boushi

    Una coppia desiderava talmente tanto avere un figlio che supplico gli dèi di concedergliene uno, foss'anche stato piccolo come una capocchia di spillo. Gli dèi esaudirono il desiderio e fecero nascere Issun Boushi, un bambino in miniatura ma di grande coraggio. A quindici anni Issun si recò a Kioto, portando con sè una ciotola di riso, uno stuzzicadenti e un ago. Viaggiò lungo il fiume usando la ciotola come barca e lo stuzzicadenti come remo. Quando arrivò a destinazione lavorò per una famiglia nobile, di cui divenne l'uomo di fiducia. Un giorno accompagnò al tempio la bella figlia di quel casato, ma per strada furono attaccati da due giganteschi Oni. Issun Boushi li affrontò, permettendo alla giovane di fuggire. Uno dei demoni lo inghiottì in un boccone, ma Issun tirò fuori l'ago e glielo conficcò nello stomaco. Si arrampicò poi velocemente fino alla bocca, e l'Oni lo sputò. Allora si scagliò contro di lui il secondo demone, ma Issun con lo stuzzicadenti gli cavò un occhio. I demoni fuggirono, dimenticando dietro di sè il loro martello magico. Issun Boushi percossero il suolo con il martello, formulando nello stesso tempo un desiderio. Il piccolo Issun Boushi crebbe fino a raggiungere dimensioni normali, e si trovò trasformato in un samurai. Di lì a poco vennero celebrate le loro nozze. Il nome significa <<bambino di tre centimetri di statura>>: il sun è una unità di misura equivalente a tale lunghezza; Issun significa <<un sun>> e boushi sta per <<bambino>>.

    Jimmu Tenno

    Secondo la tradizione fu il primo imperatore. Aveva natura divina, poiché discendeva dalla dea del Sole Amaterasu, e dal dio della terra Onamochi, che a loro volte discendevano da sette generazioni di divinità che in tempi anteriori avevano creato i primi 80.000 kami.

    Jizo

    Statua di pietra che rappresentava gli dèi.

    Kami

    Spiriti protettori, sono considerati a volte come delle vere e proprie divinità.

    Momotaro

    Un giorno una coppia senza figli vide una pesca che galleggiava in un ruscello. La aprirono, e scoprirono che al suo interno viveva un minuscolo bambino, che chiamarono Momotaro, o <<bambino-pesca>>; lo allevarono come un figlio. Nonostante le piccole dimensioni il <<bambino-pesca>> mostrava grande coraggio. Al compimento del quindicesimo anno volle ringraziare i genitori adottivi dell'amore ricevuto, e partì alla volta di un'isola vicina dove vivevano alcuni Oni che di quando in quando si sbizzarrivano in malefatte, terrorizzando gli abitanti e rapendo fanciulle per possederle. Si fece accompagnare da un cane, da un uccello e da una scimmia. Presero una barca, e giunti all'isola dei demoni Momotaro li uccise. Caricò poi la barca dei tesori recuperati e liberò le prigioniere, tornando vittorioso tra la sua gente.

    Oni

    Esseri mitici della tradizione cinese e giapponese. Sono demoni cornuti di proporzioni gigantesche, con tre e solo tre dita delle mani e dei piedi.

    Raicho

    E' <<l'uccello del tuono>>. Sembra una gazza e vive sopra un pino, dall'alto del quale emette un gracchio terrificante.

    Raiju

    Demone del fulmine. Viene raffigurato sotto sembianze di tasso, di gatto o di donnola. Durante le tormente si agita e salta da un albero all'altro, rifugiandosi nell'ombelico delle persone.

    Shiti Dama

    Spirito astrale a forma di palla di fuoco, di color rosso brillante.

    Temmangù

    Discendente della dea Amaterasu. In vita era stato un ministro; deificato una morte prematura, apparve durante la peste nelle fattezze di un bambino muto tra i malfattori.

    Ten-gu

    Spiriti maligni, metà esseri umani e metà uccelli. Vivevano sui pini e sui cedri delle montagne. Si suole rappresentarli rivestiti di mantelli di piume o foglie, e con un copricapo nero. Combinano sempre monellerie, essendo più dispettosi che cattivi, e non stanno agli scherzi.

    Yamato-Take

    Innumerevoli narrazioni celebrano il suo eroismo. L'imperatore gli ordinò di sottomettere le forze ribelli. Una volta sua zia gli diede una spada e una borsa da aprire solo in caso d'emergenza. Dopo vari combattimenti conobbe un uomo che lo ingannò, dicendo che nella pianura vicina viveva un dio ribelle. Il malvagio aspettò che Yamato-Take si mettesse alla ricerca di quel dio per incendiare la prateria. Il giovane eroe si salvò usando la spada. (per tagliare l'erba intorno a sè) e la borsa (che conteneva un selce per accendere un fuoco di contrapposizione). Poi uccise l'uomo e tutta la sua tribù e ne bruciò i corpi.

    Yata

    E'lo specchio decorato di stelle di Amaterasu, la dea del Sole.

    Yomi

    Terra dei morti, regno della corruzione e dell'impurità. L'idea che gli antichi giapponesi avevano della morte e della vita nell'oltretomba non contemplava la nozione del giudizio finale, perché nelle loro convinzioni non esisteva l'idea del castigo.

    Edited by Tayr Seirei Soranance Eyes - 14/5/2016, 00:33
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