Be', visto che eravamo in tema.
Ho sempre avuto qualche difficoltà a spiegare a voce cosa rendesse l'estate così dannatamente figa, perciò vediamo se a scriverlo vien qualcosa di meglio. ☆
Prima di tutto, fa caldo.
Caldo, caldo, estremamente caldo, tanto caldo che bisogna lasciare le finestre spalancate perfino di notte, tanto caldo che quando ero a casa preferivo girovagare nuda o quasi e al momento di infilarmi i jeans, prima di uscire, rischiava di venirmi da piangere.
Tanto caldo che, se si vuole evitare che il gelato si sfracelli per terra prima ancora di averlo mangiato, bisogna sfoderare la lingua più veloce del West (semi-cit., non lo dissi io. Magari poi narrerò pure chi l'ha detto, ma è un'altra storia da raccontare un'altra volta.)
Tanto caldo che si può benissimo mettere vestiti corti, leggeri. Via le calze, via le maniche,
'fanculo giubbotti ci si rivede a ottobre.
Tanto caldo che i colori, nell'afa tremolante, sembrano più accesi e brillanti.
Tanto caldo che tutto sembra pervaso da un'euforia collettiva; in estate tutto si muove, si scambia di posto.
Abbastanza caldo da far sembrare tutto un po' più
vivo e sì, insomma, la vita nasce dal caldo, si sa com'è. A volte mi pare un po' che, in estate, il caldo venga più dall'interno.
Il cielo è azzurro, quell'azzurro surreale che quasi quasi pare il cielo di un anime, perfetto, colorato con la miglior sfumatura di turchese che SAI è in grado di offrire. L'aria vibra, c'è
sempre rumore. Leggero, lontano - il frinire delle cicale -; forte, vicino - il brusio delle persone; irritante - i coglioni che fanno il karaoke ubriachi alle due di notte; piacevole - musica che arriva delle finestre aperte di qualcun altro. O qualcuno che si prende la briga di chiamarti da sotto casa, visto che TU hai le finestre aperte.
Poi -
poi - in estate si va al mare. Al mare, dove bene o male l'acqua è sempre fredda anche se ci si ostina a dire che è calda (beh sì l'acqua calda capita, per carità, ma se becchi la corrente giusta e passi tutta la sera ad inseguirla, ok).
Al mare dove appena arrivati ci si lancia in acqua a mettere almeno i piedi ed è tanto fredda da mandare una fitta su per le caviglie. Se è mattina. Se è pomeriggio forse avrà pietà. Acqua fresca e tentatrice nel caldo permeante.
L'acqua che è un po' uno specchio e i raggi solari saltano da un angolo all'altro. In acqua, i capelli fluttuano tutt'intorno alla testa che è una meraviglia e quello sì che è un effetto surreale, per un mezz'oretta si può sfoggiare una capigliatura migliore di Ariel.
E sì, ci sono le onde che arrivano da dietro e ti schiantano mentre fai le scene fighe, ci sono le meduse di colori improponibili che fanno gli agguati e gente che fugge urlando (
srsl, provate a dire ad alta voce in spiaggia "c'è una medusa". Effetto garantito), c'è l...
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